I “bugnati” si sono trasformati in “rilievi” e questi ultimi si stanno trasformando in “palinsesti” perchè cancellando, raschiando, stratificando e ridisegnando, torna a farsi largo l’inserimento della scrittura, quella dimensione testuale che accompagna il mio lavoro da sempre. Non si tratta però di frasi in italiano ma di frammenti di scritture prelevati, anch’essi, come i frammenti delle immagini, da un copioso e direi enciclopedico territorio visivo. Il mio viaggio in Egitto e la navigazione del Nilo, la visita ai meravigliosi luoghi della civiltà egizia spalancano definitivamente i miei orizzonti mediterranei. I fondi di carte ingiallite si tingono ancor più dei colori del deserto, prendono più spazio le crete, gli ocra, le incisioni, i rilievi e gli innesti talvolta coloratissimi. Nell’opera qui a fianco, la verticalità è come il nilo e navigandolo è possibile incontrare Carrà, i cinesi, Haring, i sumeri ecc. Le opere di questo periodo si configurano sempre più come dei "geroglifici contemporanei".
